Nel Prato della Valle, luogo veramente storico e strettamente legato alle più antiche vicende di Padova ai tempi romani sorgeva il tempio della Concordia ed il circo di lotte dedicato al dio Giano e cola si eseguirono i martirii dei primi cristiani e le lotte dei barbari invasori d'Italia come Alarico re dei Visigoti nel 401, Attila re degli Unni nel 451 Agilulfo re dei Longobardi nel 601. Quella grande piazza si chiamava Campo Marzio ed in essa davansi spettacoli al tempo dei pagani in un teatro chiamato Zairo (corruzione della parola «Satiro») e del quale vedonsi ancora le fondamenta quando si asciuga la canaletta. Dopo molti secoli, verso il 1200 si eseguirono in quel sito i primi drammi cristiani, ed oltre alle corse dei cavalli si clava ogni anno una festa che consisteva nell'assalto di un finto castello. Si fabbricava nel centro della piazza un castello di legno adornato all'esterno di pellicce, di scialli finissimi e di stoffe preziose. Entro il castello entravano molte fanciulle padovane, scelte fra le più nobili, le più virtuose e più belle. Esse indossavano un'armatura di finissimo acciaio ed in testa portavano un elmo elegantissimo, tutto ornato di oro e pietre preziose. All'assalto di quel castello così graziosamente difeso, muovevasi una schiera di scelti giovani, riccamente vestiti; che lanciavano all'attraente nemico frutta. fiori, oggetti d'oro e d'argento e boccettine di profumi. Le donzelle si difendevano con ogni destrezza e con ogni artificio. finche gli assalitori espugnavano la gentile fortezza. ed ognuno prendeva per mano una delle fanciulle, e fra canti e suoni si recavamo nelle case più signorili ove erano pronti sontuosi banchetti ai quali seguivano mascherate e danze. Quello era il Castello d'Amore, e molti felici e cospicui matrimoni si concludevano in seguito a quel gioco gentile. |
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